Intervista ad Enrica Fracchia
Enrica Fracchia ha insegnato a lungo in Italia, ed è attualmente nel quarto anno d’insegnamento presso la Victory School for the Gifted and Talented di Milwaukee (WI). Ha accettato di rispondere ad alcune domande:
Da quanto tempo lavora alla Victory?
Come insegnante dell’Italian Immersion program presso la Victory school, durante questi quattro anni ho spesso cambiato gruppo classe. Infatti, ho iniziato il primo anno con una quarta elementare partial immersion, poi sono passata a un K5 full immersion e il terzo anno mi è stato concesso un “loop” (continuità didattica) con i bambini della scuola materna e ho insegnato in prima elementare. Contrariamente a cio` che avviene in Italia, qui e` molto raro seguire I bambini durante tutto il loro percorso scolastico. Il quarto anno sono stata confermata in prima elementare.
Quanti gruppi/classe ha? Quante ore a settimana?
La Victory sta costruendo pian piano il programma di immersione e quindi e` possibile avere una pluriclasse. Ad esempio, quest’anno ho iniziato con una prima, ma ora ho uno “split” (pluriclasse prima – gruppo alto K5). La preside mi ha gia` detto che l’anno prossimo avro` uno “split” prima-low level seconda, per un totale di 30 bambini.
Il contratto di lavoro e` di 40 ore alla settimana, 8 ore per 5 giorni, di cui 7 con i bambini e un’ora di programmazione (3 giorni) o riunioni (2 giorni). L’orario di lavoro e` pertanto dale 7:45 alle 3:45, dal lunedi` al venerdi e il prep/meeting time e` dalle 7:45 alle 8:40.
Dove lavorava prima?
Prima di insegnare a Milwaukee lavoravo come docente di ruolo nel sistema scolastico Italiano. Insegnavo Inglese in una scuola secondaria di prima grado ed ero anche collaboratrice del Preside. La mia esperienza scolastica italiana tuttavia, e` variegata. Infatti in dodici anni di precariato ho insegnato in tutti i livelli di scuole, essendo maestra con laurea in Lingue e letterature straniere e abilitazioni per tutti i livelli di scuola, per poi entrare di ruolo come insegnante di Inglese nella scuola primaria e poi chiedere il passaggio di ruolo nella scuola secondaria di primo grado.
Come ha saputo del posto di docente di Italiano?
Mentre le mie colleghe arrivate qui con me dall’Italia hanno saputo dell’opportunita` tramite un avviso su Facebook, io ero gia` qui negli States per un Master in TESOL e l’ho saputo tramite canali americani.
Come si e` svolto il processo di selezione?
Innanzitutto questo posto di lavoro ha dei requisiti fondamentali dovuti alla richiesta del visto per lavorare negli USA. Infatti, si lavora con un visto J-1 che non e` un visto di lavoro permanente e che ha la durata di 3-5 anni. Per gli insegnanti questo visto implica un’esperienza di lavoro di almeno tre anni scolastici nel sistema scolastico. Pertanto solo se si ha questo requisito si presenta il proprio CV e, se viene riscontrato un potenziale, c’e` un colloquio di lavoro via Skype con la Preside ed altre insegnanti. Se si viene valutati idonei, si riceve una proposta di lavoro via email e, se accettata, si inzia il processo del visto.
Ha trovato difficolta` d’inserimento professionale?
Onestamente non e` stato facile, perche’ il lavoro e` diverso. In Italia siamo abituati a una mole di lavoro piu` leggera, meno ore di lavoro e con testi scolastici. Qui si lavora 40 ore e bisogna creare o scegliere o adattare il materiale in italiano affinche` sia rigoroso e rispecchi gli standard del Common Core, ovvero degli obiettivi che la maggior parte degli Stati amercani ha adottato, e degli obiettivi per le lingue straniere dello Stato del Wisconsin.
Com’e` stato il primo periodo da un punto di vista logistico?
Milwaukee rappresenta una tipica citta` media americana, quindi sviluppata in larghezza, non in altezza come New York. Questo vuol dire che la scuola e’ distante dal centro citta`, posto dove si vuole vivere se si vuole avere un minimo di vita sociale, ed e` quindi necessatrio avere un’auto per gli spostamenti.
Quindi bisogna arrivare preparati, perche`, oltre il lavoro, bisogna avere tempo e una riserva monetaria per l’affitto di un’appartamento e l’acquisto di un’auto (di seconda o terza mano va benissimo!).
Quali aspetti del lavoro d’insegnante rimpiange rispetto all’Italia?
Il lavoro qui e` molto interessante, decentemente remunerato (non si viene pagati d’estate, pero`), ma molto impegnativo e in un certo senso rimpiango non avere la stessa quantita’ di tempo libero che avevo in Italia.
Quali aspetti della professione negli USA non cambierebbe mai?
Non cambierei lo stipendio degli USA, anche se qui si guadagna di piu`, ma, se si vuole fare una vita normale, si spende di piu`. Non cambierei I bambini, che sono delle spugne e gia` in prima capiscono tutto e leggono e scrivono come I nostri bambini italiani.
Cosa consiglierebbe a chi volesse fare la sua esperienza?
E` un’esperienza che consiglierei a tutti coloro che vogliono mettersi alla prova con se stessi, sia da un punto di vista professionale che personale. Una cosa importante su cui la nostra responsabile in Central Office insiste molto… anche se insegna in una lingua straniera, bisogna sapere bene l’inglese!
Allora...vi aspetto alla Victory!
*Nella foto: Enrica Fracchia con il presidente dell’Ente gestore WisItalia, Al Rolandi, e il Dirigente scolastico di Chicago.