una parola al giorno


03 Dicembre 2015 

La parola del giorno è

Tonnellata

[ton-nel-là-ta]

SIGN Unità di misura della massa, pari a 1000 chili

dallo spagnolo [tonelada], derivato di [tonel] barile, derivato dal latino [tunna], che originariamente significava 'pelle', e poi è passato a significare 'otre', e quindi 'recipiente, botte'.

Questa parola è conosciuta soprattutto come unità di misura della massa, corrispondente a mille chili. Un'unità di misura davvero molto utile, che si inserisce nell'armonia del Sistema Internazionale di unità di misura a fianco dell'omologo megagrammo.

Come molte unità di misura, etimologicamente il suo nome è mutuatoda un oggetto comune - in questo caso, la botte (in latino 'tunna'). Ma prima di arrivare a identificare convenzionalmente la misura precisa dei mille chili, questo termine è stato usato (adattato in lingue diverse) per indicare la misura di una notevole varietà di pesi e anche di volumi - che sopravvivono in certi ambiti internazionali. Ad esempio, ancora oggi, in gergo marinaresco, la tonnellata è misura volumetrica della stazza della nave. A complicare quella limpidezza che si cercherebbe nelle unità di misura è l'influsso del sistema metrico anglosassone, che commisura la tonnellata alla libbra quale unità di misura della massa e al piede (cubo) quale unità di misura del volume.

 

- Ho mangiato una tonna di frutta -

Sarà perché ci sono due coppie di doppie, o per la vocale finale ‘a’, o per l’assonanza con altre parole, ma quando ho corretto i miei studenti sull’errore tonna/ tonnellata, ho suscitato una crisi di risatine. A lezione ogni tanto può succedere di perdere il controllo della situazione, ma uno non se l’aspetta con una parola innocua come una misura di peso. Il motivo di tanta ilarità è che a detta loro, questa parola suonava così italiana da sembrare una caricatura. Ridendo, continuavano a ripetere: “Una tonnellata di caffellatte!”.

Ci sono, a quanto pare, parole che suonano più italiane di altre. Nel corso degli anni mi è capitato di vedere studenti ridacchiare per parole come: abbondanza, marpione, cucciolo e pastasciutta. Ma allora come suona la nostra lingua alle orecchie di uno straniero? Noi madrelingua non lo sapremo mai, ma se chiedete a qualcuno che non parla italiano di imitare la nostra lingua, inizierà a fare alcune azioni simultaneamente. Agitare le mani, usando i gesti a sproposito. Alzare la voce, perché, si sa, gli italiani urlano. Emettere parole inventateusando tante ‘a’, tantissime doppie e tante volte il suffisso –ini, che fa molto italiano. Dire tutto questo seguendo una cantilena indescrivibile, che non appartiene alla nostra prosodia, né a nessun dialetto: Mamma! Bella! Pasta! Pappa! Panninni! Tonellatta di caffellatte!

* * *

Con Chiara Pegoraro, esperta insegnante d'italiano per stranieri, a giovedì alterni affronteremo le questioni più problematiche e divertenti che riguardano l'apprendimento dell'italiano come seconda lingua.

A domani, con la parola del giorno!

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